Porta San Michele
Era la detentrice del color oro, quello che aveva reso Parma famosa e tanto prospera da essere chiamata Crisopoli. Il nome della porta deriva dal patrono della chiesa posta in fondo alla strada Maestra, appunto San Michele Arcangelo, detto dell'Arco perchè con quello avrebbe ucciso il Drago. Così il simbolo della porta divenne il dragone alato che in origine rappresentava il maligno o il male in genere. Male inteso come peccato, ma anche come sofferenza fisica in quanto segno di una maledizione o di una colpa da espiare. Così, appena fuori dalle mura, uscendo da Porta S. Michele si incontrava il Lazzaretto o lebbrosario. Era questo uno degli "hospitali della misericordia", ovvero un cronicario per i malati inguaribili o contagiosi, ma dove spesso venivano rinchiuse anche persone... scomode per i familiari. Col tempo il drago cedette le sue attribuzioni peccaminose per assumere quelle di mitologico guardiano e di protettore del rione. Porta S. Michele era il baluardo posto sulla via Emilia a difesa delle scorrerie dei Modenesi che riuscivano a passare gli avamposti sul torrente Enza (la Lenza) ed era abitata da artigiani e mercanti, da nobili famiglie, da banchieri e dai reggitori della città.
Situata ad est, lungo la via Emilia, e denominata in un primo momento Porta di S. Cristina (antico nome di via della Repubblica) è tra le porte più antiche a seguire i piani di ampliamento della città dal periodo romano al XIII secolo. Così come riscontrato per Porta S. Croce, nel 1259 viene rifatta in muratura. nel 1329 è, per la prima volta, dotata di un ponte levatoio e nel 1363 Bernabò Visconti vi fa erigere una "gagliarda rocca" terminata l'anno seguente. Il secolo successivo, nell'anno 1460, nuovamente accomunata a Porta S. Croce nella riedificazione farnesiana, Porta S. Michele condivide con la prima anno di costruzione e dedica epigrafica. Abbandonata fin dal 1812, l'antica porta fu sostituita nelle funzioni fiscali già ricordate da una nuova barriera in asse con via S. Michele (altro antico nome di via della Repubblica), per mutare ancora assetto nel 1880. Durante l'abbattimento delle mura, la facciata farnesiana venne staccata e ricomposta nel cortile della Rocchetta in Pilotta.
Territorio: Quartieri San Lazzaro e Lubiana, Strada della Repubblica, Strada Elevata
Capitano: Miriam Di Gilio
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